La testimonianza di una docente che il Centro Culturale San Martino ha inviato in Turchia
PAOLA DONATEO
Progetto Erasmus “A Green Planet for healthy Children – San Martino” 12-18 Marzo 2023 (Ankara – Istambul) -Turchia
Quando si parte per un viaggio, la prima preoccupazione è cosa mettere in valigia. Si alternano poi le fasi di entusiasmo, di ansia e di aspettative. Man mano che la partenza si avvicina, si attraversa la tappa” interrogatorio”: quanto tempo resterai, con chi andrai… e subito dopo: come farai con il cibo, capisci la loro lingua?…
La più bella però è: non hai paura? Da essere umano, è chiaro che l’ignoto fa sempre paura ma la voglia di conoscere e vedere, al di là della siepe, va oltre ogni remora. Ho preso parte a questa esperienza con l’entusiasmo di un bambino, la gioia di vivere di un adolescente e la voglia di imparare di un adulto che “non si sente mai arrivato”. Turchia, Romania ed Italia, tre nazioni distanti geograficamente ma vicine negli intenti, primo fra tutti quello di aprire i propri confini e di intrecciarli con gli altri. Ci siamo incontrati da sconosciuti, ci siamo salutati da amici. Da noi si usa dire “mamma li turchi” per indicare qualcosa di estremamente terrificante, ma la storia va avanti e si modifica. Dopo questa esperienza mi verrebbe da dire: mamma, li turchi… Una virgola che fa la differenza. Ci hanno insegnato il senso dell’accoglienza, la capacità di ovviare ad ogni ostacolo con caparbietà e determinazione, senza mai perdere il sorriso. Ci hanno accompagnato nella loro realtà scolastica, abbiamo preso parte ad un laboratorio artistico, osservato la terra, la serra dell’Istituto, il contenitore per il compostaggio. Abbiamo visitato una grande serra, nella quale si coltivano le piante utilizzate per il verde pubblico, un ambiente questo, ordinato, curato, una vera gioia per noi che guardavamo stupiti. I nostri partners turchi ci hanno “viziato” con le loro specialità culinarie e ci hanno accompagnato in ogni istante lungo la loro bellissima terra. Mi sono emozionata, con tanto di lacrime annesse, nel vedere sfilare un gruppetto di alunni diversamente abili, vestiti con costumi realizzati con materiali riciclati. È stato molto bello vedere come l’insegnante che li guidava si rapportasse con loro, così come è arrivata tutta la fiducia che i giovani “indossatori” riponevano in lei. Hanno danzato, cantato, indossato il costume nazionale e mostrato con orgoglio la propria bandiera. Non pensavo che ci potesse essere un attaccamento così forte alla propria terra, tanto da collocare la bandiera ovunque, contrariamente a quanto accade da noi in Italia, dove si aspettano i mondiali di calcio per vestire i balconi con il Tricolore. In questi giorni più volte ho pensato a quanto spesso, come italiani, ci sentiamo superiori rispetto ad altre Nazioni, ho notato come, in tante occasioni, perdiamo l’umiltà ed il sorriso per lasciare lo spazio ad una forma di presunzione basata sul nulla. In questo progetto Erasmus è stata insieme a noi una delegazione di docenti ed alunni provenienti da una piccola realtà della Romania. E’ stato di grande esempio vedere come si siano integrati velocemente i ragazzi turchi e rumeni. A chi mi chiede cosa sono andata a fare in Turchia, rispondo: sono andata per crescere, per migliorarmi, per emozionarmi, per fare un bagno di umiltà. Sono andata perché viaggiare apre la mente e il cuore, ti insegna a vedere e valutare le cose da più punti di vista. Esperienze così trasformano quelli che una settimana fa erano solo partners, in compagni di viaggio, colleghi, amici. Abbiamo parlato, ballato, scherzato, riso con le lacrime, abbiamo scambiato emozioni e ci siamo nutriti con le stesse. Abbiamo visto sgretolarsi i confini delle Nazioni e del pregiudizio, ci siamo scoperti tutti uguali, dei bambini con gli occhi pieni di entusiasmo. Grazie ai miei colleghi, splendidi compagni di viaggio, Emanuela Tenuzzo, Susanna D’Amato e Fabio De Vita. Grazie al Presidente del Centro Culturale San Martino Silvio Spiri, ente di terzo settore promotore dell’iniziativa di mobilità Erasmus plus ed al Dirigente Scolastico dell’I.C Taviano che ha creduto sin da subito nel potere altamente formativo di questa esperienza. Sono partita con una modesta valigia di indumenti ed effetti personali, sono tornata con la mente ed il cuore colmi di nuove emozioni ed esperienze che spero di far giungere anche ai miei piccoli alunni.